13 Dicembre Milano
Messa in Duomo per le Penne Nere
Oggi voglio raccontarvi una bella storia.
Una storia che ricorda l’antica fratellanza fra bersaglieri e alpini a Milano.
Quando nel 1942 ci fu la ritirata di Russia, un giovane sottotenente degli alpini del battaglione “L’Aquila”, di nome Peppino Prisco, giurò che se avesse portato a casa la “ghirba” avrebbe fatto dire ogni anno a Milano una messa per tutti i Caduti dalla penna nera.
Come sappiamo, l’avvocato penalista Peppino Prisco fu per moltissimi anni patron dell’Inter (e già qui cominciai ad amarlo…), ma poi divenne anche Presidente degli alpini milanesi e dirigente nazionale dell’A.N.A.
Nel frattempo (il caso non esiste, tutto è previsto dal fato), si afferma a Milano un Presidente della Sezione “Manara” di Milano, (quello che mi disse: “ricordati che in A.N.B. il grado più alto è quello di bersagliere”), di nome Riccardo Lo Russo, guarda caso sottotenente, anch’egli reduce di Russia del Terzo Bersaglieri e anch’egli avvocato.
Tra i due Presidenti, entrambi veterani ed entrambi avvocati, si instaura un rapporto di fratellanza e di comunione di intenti che in futuro li vedrà, e anche questo non è un caso ma un destino, prima l’uno e poi l’altro Presidente dell’Ordine degli Avvocati.
Nel 1956, Peppino Prisco, memore della promessa, riuscì a realizzare la prima Santa Messa in Duomo per i Caduti alpini in Russia, alla quale i bersaglieri, con il reduce piumato Riccardo Lo Russo, non hanno mai mancato di partecipare.
Santa messa che poi divenne tradizione cittadina, via via con la presenza di migliaia di penne nere, sindaci e Presidenti della Regione Lombardia. Ma non fu tutto qui. Periodicamente, negli anni Ottanta, in qualche ristorante di Milano (nelle ultime edizioni “Al Tronco”, in via Tahon de Revel), dirigenti milanesi dell’Associazione Alpini e dell’Associazione Bersaglieri cenavano in fraterna armonia.
Giovane trentenne, ebbi l’onore di partecipare a questi convivi e non posso scordare i momenti di vera amicizia, di comunione di intenti e di goliardia che caratterizzavano quelle serate, terminate sempre con canti e hurrà.
Poi, purtroppo, venne a mancare Riccardo Lo Russo e, successivamente, Peppino Prisco. In “Manara”, c’è ancora un dipinto che rappresenta un bersagliere e un alpino i quali, abbracciandosi, dicono: “tutti e due amiamo l’Italia”.
Questa mattina, come ogni anno, Covid o non Covid, ho partecipato, con l’alfiere Michele Marino della Provincia A.N.B. di Milano, alla messa in Duomo degli alpini. In pochi, distanziati e… mascherati. Ma nel mio pensiero, sulla piazza del Duomo, c’erano due grandi figure: il Presidente bers. Riccardo Lo Russo e il “vecio alpin” Peppino Prisco.
Forse gli altri non le vedevano, ma io sì.
ANB Provincia Milano
Bers. Daniele Carozzi